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Chiusure per impianti a soffitto: estetica, sicurezza e funzionalità nel tempo

Altri articoli

Dove vive la ricchezza

La Svizzera si conferma uno dei Paesi più ricchi al mondo in termini assoluti e relativi. Secondo l’UBS Global Wealth Report 2025, la ricchezza media per adulto nel Paese ha superato i 687’000 dollari. Inoltre, la Svizzera vanta una densità particolarmente elevata di milionari: circa 14 su 100 adulti hanno un patrimonio superiore al milione di dollari. I dati dell’Amministrazione Federale delle Contribuzioni (AFC) mostrano che poco più dello 0.5% dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 500’000 franchi l’anno, mentre uno su mille supera il milione.
Tuttavia, questa ricchezza non è presente in tutto il territorio elvetico in modo uniforme. All’interno del Paese la concentrazione di contribuenti ad alto reddito e patrimonio varia fortemente da cantone a cantone e da comune a comune. Infatti, come emerge da uno studio commissionato dalla Brülhart Luxury Real Estate e presentato alla conferenza della geografia della ricchezza in Ticino lo scorso 24 settembre presso l’Hotel Splendide Royal Lugano insieme a FGP Swiss & Alps – Forbes Global Properties, Forbes Svizzera e Colombo Wealth SA, la presenza di contribuenti con redditi elevati si concentra principalmente nella Svizzera centrale – nei cantoni di Zugo, Svitto, Nidvaldo, Zurigo e Obvaldo – e nell’area del Lemano – nei cantoni di Ginevra e Vaud.

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Pavimentazione esterna

Chi più chi meno, ogni giorno ci muoviamo su pavimentazioni esterne di svariata natura: da quelle private a quelle stradali, piazzali, parcheggi, rampe, piste ciclabili, strade sterrate; ma anche zone pedonali, marciapiedi, viali e giardini, terrazze e balconi, ecc.
Fintanto che la pavimentazione non crea inconvenienti, l’utente medio non se ne occupa; ma appena c’è un buco, un giunto rumoroso, un chiusino traballante, una superficie sconnessa, ecco che le carenze qualitative e di manutenzione destano attenzione. A qualcuno sarà capitato di inciampare o di scivolare su camminamenti e marciapiedi, ma anche sulla terrazza, sulla veranda o sulle scale esterne: quando camminiamo senza prestare attenzione a dove mettiamo i piedi, la minima irregolarità è determinante. Per questo esistono norme e direttive sulle tolleranze di quota e planarità, come anche sulla scivolosità delle superfici.

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Lo sviluppo tecnologico ha reso essenziali gli impianti a soffitto per migliorare la qualità della vita e l’efficienza energetica. Le botole d’ispezione, cruciali per estetica e manutenzione, devono essere ben progettate per garantire sicurezza e funzionalità.

di Ecaterina Cazan

Architetto

CHIUSURE PER IMPIANTI A SOFFITTO:
ESTETICA, SICUREZZA E FUNZIONALITA’ NEL TEMPO

Negli ultimi anni, con il continuo sviluppo tecnologico, si sono diffusi in maniera sostanziale impianti che hanno il ruolo fondamentale di migliorare la qualità della vita dei fruitori dello spazio, coniugando anche aspetti legati al rispetto ambientale, all’ecologia e al risparmio energetico; temi che meritano ora più che mai una grande considerazione.

Gli impianti tecnologici invadono gli ambienti quotidiani con dimensioni che sono sempre più considerevoli.

Parlando nello specifico di impianti a soffitto, intendiamo ad esempio, impianti di aria condizionata canalizzata (CDZ), ventilazione meccanica controllata (VMC), umidificatori e deumidificatori.

Considerando che gli edifici odierni sono perlopiù ermetici, questi sistemi ricoprono un ruolo di importanza notevole poiché vogliono controllare l’aria all’interno dello spazio al fine di garantirne una qualità adeguata e ottimale per il miglior comfort possibile.

L’evoluzione degli impianti dovrebbe andare di pari passo con quella dei sistemi adibiti alla loro chiusura. Parliamo per l’appunto della botola d’ispezione che nasce proprio per gli impianti a soffitto.

Troppo spesso le botole d’ispezione vengono considerate un dettaglio secondario e non ricevono l’attenzione che meritano. Tuttavia, soprattutto nel caso di dimensioni fuori dall’ordinario, non ci si può più permettere di sottovalutare le chiusure per impianti se si vogliono evitare problemi prima in fase di cantiere e poi durante tutta la vita dell’impianto.

I progettisti e tutti i professionisti coinvolti nel processo di costruzione o ristrutturazione dovranno dunque tenerne conto per riuscire a integrare perfettamente gli impianti con un risultato finale che sia al contempo in linea con l’idea di progetto, con le esigenze del cliente, con le disposizioni energetiche, con l’estetica, con la funzionalità dell’impianto stesso e naturalmente con il tema della sicurezza.

Nonostante esistano casi specifici in cui si decide di lasciare gli impianti a vista per seguire una logica predefinita e coerente con tutto il progetto, nella maggior parte delle situazioni uno dei primi pensieri e obiettivi in merito agli impianti è quello di nasconderli per renderli invisibili e impercettibili alla vista.

Se un tempo il soffitto modulare poteva andare bene per nascondere gli impianti, questo risulta poco adatto in alcune situazioni dal punto di vista estetico ma anche funzionale.

I pannelli modulari, infatti, sono una soluzione adottata ancora oggi per ottenere un intero soffitto ispezionabile, ma restando comunque vincolati alle dimensioni dei moduli. Risulta per cui inadeguato nel caso di grandi macchinari e anche dal punto di vista estetico non sempre è ritenuto idoneo a causa del suo carattere piuttosto industriale.

Anche la soluzione standard della lamiera o della griglia metallica, che viene proposta come opzione standard per gli impianti tecnologici di gestione dell’aria, risulta limitata per le stesse ragioni.

In questo contesto, la botola apribile per permettere l’ispezione ma anche per rendere invisibile l’impianto è stata una vera rivoluzione, quando più di vent’anni fa è stata introdotta sul mercato dei materiali per l’edilizia.

Il mondo dei materiali da costruzione si è popolato nel tempo di varianti di botole d’ispezione. Sarà quindi necessario avere a disposizione tutte le informazioni utili per valutare la soluzione migliore possibile per ogni progetto.

I possibili problemi legati a questo tipo di chiusure risiedono nei dettagli tecnici, nel risultato estetico finale e nella funzionalità nel tempo.

Vediamoli insieme uno a uno. Dal punto di vista estetico si ricerca un risultato senza difetti. Non sono ammesse crepe e tutto dovrebbe essere, alla fine, perfettamente allineato. Questo poiché la botola viene proprio utilizzata per nascondere l’impianto alla vista.

Ma come si fa ad ottenere un risultato del genere e quali problemi si possono riscontrare normalmente?

La vera rivelazione è che per un’estetica impeccabile serve un prodotto facile da posare in opera (se si posa bene, significa che è stato pensato bene e che porterà a un risultato finale ottimale). Per un aspetto del genere è essenziale, dunque, una chiusura che sia stata progettata e prodotta da chi conosce le fasi di posa.

Sembrerà banale e retorico, ma le botole servono non solo a nascondere l’impianto ma anche a renderlo ispezionabile ogni volta che risulta necessario per interventi ordinari, ma anche nel caso di situazioni straordinarie.

Come capire se la botola a disposizione è in grado di adempiere a questo ruolo?

Dal punto di vista funzionale sarà necessaria un’anta che si apra facilmente, che si chiuda facilmente, che sia estraibile facilmente e che permetta di lavorare senza pensieri in caso di interventi sull’impianto.

Non dovrei nemmeno specificarlo, ma la botola dovrebbe durare nel tempo senza degradarsi.

I diretti interessati di questi aspetti sono gli impiantisti che periodicamente mettono mano ai macchinari ma anche i fruitori dello spazio che devono vivere serenamente senza preoccupazioni legate agli impianti collocati sopra le loro teste.

Tutto questo è fattibile se gli elementi che costituiscono la botola sono stati progettati appositamente, e se i materiali sono adeguati per la chiusura di un impianto. Possiamo tranquillamente prendere in prestito la celebre affermazione “God is in the details” e farla nostra per applicarla anche alle botole d’ispezione.

Le esigenze più recenti relative alle botole d’ispezione sono legate specialmente alle dimensioni. L’evoluzione tecnologica ha comportato un aumento della grandezza degli impianti e la necessità di nuovi sistemi di chiusura. Per questo motivo, sarà importante, fin dalle prime fasi del progetto, tenere conto degli impianti presenti nello spazio, in collaborazione con gli specialisti, per gestirli al meglio dal punto di vista della collocazione e poi della chiusura.

La botola ideale dovrà consentire, addirittura, la sostituzione dell’intero impianto evitando eventuali demolizioni.

Ma è sufficiente ingrandire una botola nata come standard per avere un’adeguata chiusura dei grandi impianti a soffitto? Per rispondere a questo dubbio potremmo fare un esempio molto semplice da comprendere. È sufficiente prendere un’utilitaria e cambiarne estetica, dimensioni e proporzioni per renderla un’auto da corsa? La risposta naturalmente è no.

Lo stesso discorso vale per le botole d’ispezione.

Quelle nate per essere realizzate in dimensioni standard, diventano facilmente inadeguate se ingrandite oltre quello che i materiali e gli elementi costitutivi consentono.

Le conseguenze portano a interventi straordinari necessari sulla botola stessa in fase di posa per adeguarla alle grandi dimensioni, con una notevole perdita di tempo, difficoltà di maneggiare la botola stessa a causa del peso dell’anta, con rischi in termini di sicurezza se gli elementi di chiusura e apertura dovessero cedere.

L’anta della botola, nonostante le dimensioni dovrà, invece, essere facile da rimuovere e maneggiare per agevolare la posa in opera ma anche le operazioni di interventi tecnici sull’impianto.

In relazione a questi aspetti si lega proprio il tema della sicurezza.

Durante le fasi di apertura e chiusura della botola o durante un intervento di manutenzione dell’impianto gli operatori devono poter lavorare in maniera sicura, senza il rischio di caduta della botola, di rottura degli elementi che la costituiscono e di danni alla finitura intorno all’apertura.

Per concludere, accanto alla primaria tendenza di ragionare in termini di estetica, ci sono dunque altri importanti aspetti da non sottovalutare quando si sceglie la botola d’ispezione per la chiusura degli impianti a soffitto: sicurezza e funzionalità nel tempo.

Solo in questo modo si potrà raggiungere lo scopo ultimo di realizzare spazi realmente confortevoli per i fruitori finali. 

GIGAbotola, chiusura per grandi impianti a soffitto non in cartongesso, collocata in un bagno. L’anta rimovibile con un solo gesto consente un’ispezione senza difficoltà.

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