Come dare nuova vita alla tua casa

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Riqualificare in Ticino: 7 punti chiave

La riqualificazione immobiliare è un tema sempre più centrale e discusso, soprattutto in Ticino, dove il parco immobiliare presenta sfide legate alla vetustà degli edifici e alla loro performance energetica. Con esigenze abitative e aspettative in costante evoluzione, questa tematica assume un’importanza cruciale per migliorare la qualità degli edifici, garantire la sostenibilità del mercato immobiliare e mantenere sana l’economia locale. Come professionista del settore immobiliare sono confrontato quotidianamente con questi aspetti, dalla manutenzione degli edifici all’ammodernamento del patrimonio immobiliare secondo gli standard più attuali. Nel testo che segue esplorerò sette punti chiave che evidenziano le criticità, ma soprattutto le opportunità e l’impatto positivo della riqualificazione sull’economia e sulla qualità della vita in Ticino.

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La figura dell’Architetto è fondamentale in un progetto di ristrutturazione perchè saprà tenere le fila di tutta la squadra. Per scegliere il giusto professionista bisogna affidarsi all’empatia e a una assonanza di stile per fare in modo di finalizzare il proprio design dei sogni.

di Viviana Pecora

Architetto

COME DARE NUOVA VITA ALLA TUA CASA…

PICCOLA GUIDA PRATICA DEL 2023

Come si può trasformare casa nel 2023?

Ammetto che noi architetti parliamo molto di soluzioni, risultati, idee, materiali, luoghi, ma pochissimo di processi e ancor meno di come si svolge il nostro lavoro nel dettaglio e di quanto possiamo essere utili a chi si rivolge a noi. C’è un tema culturale molto interessante da sviscerare: la professione dell’architetto e dell’interior designer si può articolare in diverse attività e specializzazioni. Ad esempio c’è chi si occupa solo di luci, giusto per dirne una.

Non siamo tutti uguali (per fortuna!) ed è sempre bene fare una veloce riflessione prima di interpellare un designer perché il “farsi casa” si articola in tante attività coordinate che non tutti i professionisti svolgono allo stesso modo. È un argomento che mi sta molto a cuore, per evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Ammetto che mentre scrivo mi chiedo: “Ma a chi gliene importa di sapere come si può lavorare su un progetto?” Mi sono posta molti quesiti nella costruzione di questo articolo, perché volevo che rimanesse comunque utile a chi legge, per quanto possa essere del tutto personale. Poi però mi sono detta che negli anni ogni professionista può mettere a punto un metodo di lavoro unico, assolutamente autogestito, che garantisce la buona riuscita di un lavoro e un certo controllo delle varie fasi di progetto.

PARTIAMO DALL’INIZIO

Trasformare casa parte con un desiderio: una voglia di ristrutturare, di creare un nido più a misura di chi lo vivrà, di dare a una abitazione una nuova identità e armonia. Nel 2023 non è cosa facile. Si tratta di un investimento che non è alla portata di tutti. Non viviamo infatti nello stesso scenario (a livello di costi) di 5-6 anni fa. Per chi si chiede quando è il momento perfetto per ristrutturare casa, la risposta è quando l’esigenza diventa impellente o quando ce la si sente di intraprendere un viaggio nuovo che scombussolerà un po’ lo status quo familiare. Sì, perché una ristrutturazione è comunque uno “stress”, ma con un risultato bello, da vivere. Dopo la primissima fase di consultazione sulle intenzioni e dopo la firma dell’incarico, si passa subito alla fase operativa: il rilievo metrico e fotografico preciso per un controllo su tutte le misure e sulle altezze. Questa fase è importante perché se la base del progetto è errata porta con sé una serie di errori di valutazione conseguenti. Non si può realizzare un progetto su un rilievo catastale in scala 1:200; molti dettagli si perdono, non ci sono informazioni su altezze, travi, pendenze, fuori squadro, impianti esistenti e cambiamenti di quota.

IL PROGETTO DI MASSIMA

Su questa base metrica si possono studiare alcune soluzioni di suddivisione interna per lo sviluppo della planimetria definitiva. Questa fase è altrettanto importante perché è la base tecnica di ciò che sarà realizzato ed è in effetti un punto di incontro tra le necessità spaziali della committenza e la visione “di design” dell’architetto. Dico subito che le possibilità di sviluppo futuro sono quasi infinite. Si può anche star lì anni a valutare come diventerà la casa, ma un occhio esperto e allenato valuta subito lo spazio e soprattutto la luce dell’abitazione, la sua esposizione e dimensionamento, per cui è come se la casa “ci parlasse”. Sembra banale, ma è così: la casa esprime, seppur silentemente, il racconto di una storia. Per fare un esempio ancor più terra terra, nessuno si sognerebbe mai di sviluppare una cucina o un living laddove c’è la finestra più piccola del bagno! Una ristrutturazione edilizia può essere descritta come “un’impresa complessa, unica, che ha una certa durata e che consiste nel pianificare e coordinare una serie di attività, di risorse, di persone che vengono temporaneamente riuniti allo scopo di ristrutturare un immobile rispettando degli obiettivi di tempi, costi e qualità del risultato finale”. Si tratta di una definizione complessa, che evidenzia come ogni ristrutturazione sia un caso a sè (“unica”) e quanto sia importante la coordinazione e la pianificazione delle differenti risorse, in particolare delle persone, coinvolte. I principali elementi di una ristrutturazione sono dunque: unicità, tempi, risorse, costi, qualità.

POTETE IMMAGINARE, CREARE E COSTRUIRE IL LUOGO PIU’ MERAVIGLIOSO DELLA TERRA, MA CI VORRANNO SEMPRE DELLE PERSONE PERCHE’ IL SOGNO DIVENTI REALTA’

WALT DISNEY

CARATTERISTICHE DI UN PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE

Il progetto di una ristrutturazione viene spesso confuso con il solo progetto grafico-architettonico, ma oltre agli aspetti relativi al design vanno considerate tutte le attività finalizzate alla realizzazione di una ristrutturazione. Il concetto di progetto lo utilizzeremo, quindi, un’accezione più ampia.

Unicità. Il fatto che ogni ristrutturazione sia unica causa un elevato livello di incertezza. Per questo, generalmente, si suddivide il progetto in fasi, in modo da semplificare, per quanto possibile, le cose.

Variazioni in corso d’opera. Oltre ad essere fonte di incertezza in fase preliminare, va considerato che il progetto di una ristrutturazione può variare in corso d’opera. Queste variazioni comportano, ovviamente, una variazione anche nei tempi e nei costi, per cui il progetto (inteso sempre in senso ampio) va continuamente aggiornato.

Incertezza. L’incertezza nei tempi e nei costi è molto grande all’inizio di una ristrutturazione ma, a mano a mano che si procede con i lavori, diminuisce. Con l’avanzamento, i tempi previsti di completamento diventano più facili da ipotizzare. Nello stesso modo il costo totale dell’intervento tende a diventare sempre più certo con il procedere dell’intervento.

Ogni squadra di lavoro dovrà collaborare con le altre in cantiere

LE TRE FASI DI UN PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE

Per affrontare correttamente una ristrutturazione sono necessarie tre fasi: pianificazione, programmazione, controllo.

Vediamole singolarmente.

Pianificazione. La fase di pianificazione implica la definizione degli obiettivi, l’elenco dei lavori da svolgere, la determinazione dei fabbisogni di materiali, attrezzature e personale, la preparazione di una stima dei costi e delle durate dei differenti lavori. La pianificazione è molto importante in quanto permette di ragionare su opportunità, imprevisti e minacce. In questa fase si dovranno anche stabilire degli obiettivi (per quanto, come visto, variabili), determinare eventuali vincoli, dettati da regole o normative. Occorrerà determinare quali risorse materiali siano necessarie, quali risorse umane e ragionare in termini di spazi di cantiere necessari e di tempistiche.

Programmazione. Con il termine programmazione si intendono le specifiche allocazioni delle varie risorse: tempo, energia, spazio, attrezzature… In questa fase occorre assegnare una data di inizio e di completamento di ciascuna attività e metterle in relazione tra di loro in modo che la ristrutturazione proceda secondo una sequenza logica, in modo ordinato e sistematico. In altre parole, in questa fase si definiscono quali sono le attività effettive necessarie e l’ordine temporale in cui dovranno essere eseguite tenendo conto delle risorse necessarie in ogni singola fase del progetto.

Controllo. Pianificazione e programmazione avvengono prima dell’avvio della ristrutturazione mentre la fase di controllo viene eseguita durante lo svolgimento dei lavori. Il controllo consiste nell’analizzare la differenza tra il programma e la prestazione effettiva. Il controllo è fondamentale per determinare le deviazioni da quanto pianificato e programmato in modo da ri-programmare e compensare le deviazionI.

RISTRUTTURARE SIGNIFICA PRENDERE DECISIONI CONTINUAMENTE

In ogni fase (pianificazione, programmazione e controllo) è necessario prendere decisioni. Decisioni su quali obiettivi raggiungere, su quali operatori coinvolgere, su quali modalità utilizzare, su come gestire gli spazi, i tempi, la cronologia. Si dovranno gestire imprevisti, ritardi negli arrivi dei materiali. Le decisioni vanno prese assieme alla committenza che dovrà avere la necessaria tolleranza e pazienza che serve in questi casi. Occorrono doti negoziali, cioè capacità di mediare e raggiungere un accordo, perchè spesso ci si troverà di fronte a opinioni contrastanti. Sarà compito del progettista valutare le alternative, discuterle e raggiungere una decisione finale.

L’IMPORTANZA DI UN TEAM IN UNA RISTRUTTURAZIONE

Il progettista-direttore dei lavori dovrà assegnare alle differenti squadre che partecipano alla ristrutturazione degli obiettivi e dei compiti tenendo conto di questi fattori: collaborazione, responsabilità, specificità.

Collaborazione. Ogni artigiano, ogni squadra di lavoro dovrà collaborare con le altre figure presenti in cantiere. Ogni membro del “team ristrutturazione” dovrà mettere a disposizione dell’intero gruppo competenze ed esperienze per raggiungere l’obiettivo.Interdipendenza (e con questo termine intendo sia il metodo di lavoro che il risultato finale) significa che il lavoro di una squadra influisce su tutti gli altri. Per questo motivo in una ristrutturazione c’è forte necessità di coordinamento interno e di comunicazione.

Responsabilità. I differenti addetti che operano in una ristrutturazione sono mutualmente responsabili del raggiungimento del risultato finale. Significa che se un addetto fallisce mette a rischio il conseguimento dell’obiettivo per tutti gli altri. In altre parole: tutti gli individui del team sono responsabili in caso di fallimento.

Specificità. I membri, per mettere a disposizione il proprio impegno e le proprie competenze e collaborare con gli altri membri devono rendersi conto di far parte di una squadra e riconoscersi in essa. Questa cosa non è facile dal momento che le maestranze appartengono, spesso, ad aziende differenti. Per questo è necessario da parte del progettista-direttore lavori una intensa attività di coordinamento. Le attività di coordinamento possono prevedere incontri in cantiere, brainstorming o riunioni in studio. I problemi che sorgono vanno condivisi in modo tale che tutti possano, con la loro esperienza, fornire idee o soluzioni che saranno poi valutate dal direttore lavori e dalla committenza.

  • Una volta messa a nudo la struttura della casa, si possono definire le fasi della ristrutturazione.

L’ARCHITETTO

Chiamare un Architetto è una decisione importante, essendo una figura tecnico-professionale attorno alla quale ruotano ancora (ahimè) diversi pregiudizi e un po’ di confusione. “Mi farà spendere un sacco di soldi”, “Faccio prima a far da me”, “Se non devo costruire casa non mi serve l’architetto”, “Ho già ristrutturato una casa e ha fatto tutto mio marito”, “L’architetto di casa mia posso essere solo io!”. Esatto. L’architettura e l’interior design spesso godono di questi “retaggi culturali” che, ad essere sincera, sono molto difficili da scardinare. Nel bene e nel male, quella dell’Architetto è una professione così vasta ed articolata che non è possibile definire in due righe. Un Architetto può decidere di occuparsi di diversi temi del design, anche in modo trasversale. Insomma, ha un vastissimo mondo in cui spaziare. Della mia professione si parla troppo poco, purtroppo. Molti potenziali clienti non sanno come, in maniera pratica, un Architetto possa essergli utile.

L’Architetto va scelto in maniera empatica… Prima di ingaggiare il tuo professionista, prenditi qualche giorno per scegliere quello giusto. In genere la prima osservazione che è importante fare riguarda il gusto estetico. Se un architetto è specializzato nel design di case ultramoderne minimaliste in vetro e acciaio, probabilmente non sarà l’ideale perfetto per la tua baita rustica in montagna. Con questo non voglio dire che non sarà capace di farlo in maniera egregia, ma che probabilmente sarà più complicato “comunicare” gli intenti oppure il processo di design potrebbe essere più forzato. Se un Architetto ha un suo stile, una sua personalità che a te piace, tanto meglio. Sarà più fluido e semplice arrivare ad un design da sogno.

Ristrutturare è un lavoro di squadra complesso e pieno di soddisfazioni: se la squadra é capitanata dal Coach giusto…

A voi la scelta, in bocca al lupo!

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