Federico Soldati

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Riqualificare in Ticino: 7 punti chiave

La riqualificazione immobiliare è un tema sempre più centrale e discusso, soprattutto in Ticino, dove il parco immobiliare presenta sfide legate alla vetustà degli edifici e alla loro performance energetica. Con esigenze abitative e aspettative in costante evoluzione, questa tematica assume un’importanza cruciale per migliorare la qualità degli edifici, garantire la sostenibilità del mercato immobiliare e mantenere sana l’economia locale. Come professionista del settore immobiliare sono confrontato quotidianamente con questi aspetti, dalla manutenzione degli edifici all’ammodernamento del patrimonio immobiliare secondo gli standard più attuali. Nel testo che segue esplorerò sette punti chiave che evidenziano le criticità, ma soprattutto le opportunità e l’impatto positivo della riqualificazione sull’economia e sulla qualità della vita in Ticino.

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Un cancello in ferro battuto si schiude svelando un’ampia tenuta affacciata sul lago. Nel cuore di un terreno che ha visto susseguirsi, una dopo l’altra, le generazioni della famiglia che da sempre lo possiede, sorge un’antica casa di campagna. Al suo interno, velluti, broccati, dipinti e cimeli tramandati ammaliano il visitatore. Ma per colui che ci vive (un uomo che per mestiere ‘lavora con la mente’) l’unico vero lusso, che trascende persino il fasto materiale, «è la libertà».

n amore per la semplicità e per la vita vissuta con naturalezza, senza vincoli è quanto caratterizza Federico Soldati, il giovane prestigiatore e mentalista famoso in tutto il mondo. «Questo luogo è carico di storia: il terreno su cui sorge la mia casa, situato nel cuore del piccolo borgo di Neggio, appartiene alla mia famiglia da più di cento anni». Immersa in un’oasi di vegetazione popolata, oltre che dalla Famiglia Soldati, da asini, galline e altri piccoli animali di campagna, la casa si presenta all’ospite come un edificio dalla morfologia particolare: un saliscendi di strette scale, ampi loggiati dai soffitti in legno, arredi dalle forme classiche e dai materiali pregiati, dipinti, grandi camini in pietra e vedute mozzafiato.

Il mistero dell’antico

Spazi avvolti dall’alone di mistero tipico di tutto ciò che è antico; spazi impregnati delle storie degli uomini che li hanno abitati, plasmati dalle loro vicissitudini. «Un tempo la casa era molto più piccola: quella che ora è la sala da pranzo era divisa a metà, e vi trovava posto anche la cucina. Quando sono nate le mie sorelle e la famiglia si è allargata, i miei genitori hanno deciso di ampliarla, aggiungendo un’ala nuova». La casa della Famiglia Soldati ha subito così un processo di metamorfosi che l’ha dotata di volumi nuovi, pronti ad accogliere nuove storie.

La nascita di un mago

Fra tutte, quella più curiosa e straordinaria è senza dubbio la storia che ha visto protagonista il nostro mago. «In questa casa ho tantissimi ricordi: giochi e risate insieme ai miei fratelli, interminabili partite a nascondino, corse, vasi rotti, feste di compleanno… ma il ricordo, forse, che più si è rivelato decisivo per lo sviluppo della mia carriera è quello della meravigliosa scoperta del mondo della magia, fatta proprio qui, da bambino».

Una passione di famiglia

Federico racconta come, quando lui e i suoi fratelli erano ancora piccoli, il padre si divertisse a mostrare loro trucchi di magia e prestidigitazione. «È stato lui a introdurmi al mondo della mente, delle illusioni e dei ragionamenti. Ma solo diversi anni più tardi ho potuto godere appieno della sua eredità magica», racconta il giovane sorridendo. È infatti nella polverosa soffitta della casa dei nonni che il piccolo Federico trova dei libri di magia appartenuti al padre da ragazzo, e si tuffa in questo incredibile mondo. 

Da lì in poi, la corsa è velocissima: spettacoli per i famigliari nel salotto di casa, ore in cameretta a esercitarsi per sorprendere i compagni di scuola, e poi sempre più su, fino agli spettacoli davanti agli adulti e al grande successo di Italia’s Got Talent, nel 2012, che lo fa conoscere in tutto il mondo. «Come disse Machiavelli, per avere successo occorre avere il talento ma anche l’occasione buona per mostrarlo. Io l’ho avuta grazie allo show televisivo – un percorso in realtà non facile, rischioso – e di lì è iniziata la mia vera carriera di mago, illusionista e, in particolare, di mentalista».

Una fase dell’intervista nel salotto del mentalista: il palcoscenico privilegiato dove Federico presenta in anteprima, ai famigliari, tutti i suoi numeri.

In giro per il mondo

Da quel momento in poi, Federico comincia un’interminabile tournée che lo porta a calcare i palcoscenici di tutto il mondo: «dall’Europa all’Asia e all’America, con Las Vegas, ovviamente, in testa!». I tanti show conducono il mago lontano da casa per una media di cento giorni all’anno, ai quali si aggiungono gli spostamenti legati ad una serie di altri appuntamenti fissi, come gli imperdibili «festival di magia, come ad esempio la mitica Blackpool Magic Convention, meta storica che, una volta all’anno, riunisce maghi da tutto il mondo». A completare l’agenda di un mentalista con la valigia sempre pronta, si aggiungono i viaggi di piacere, le meritate vacanze in cui Federico Soldati ama «scoprire nuovi posti e culture, nell’intento di arricchire il mio bagaglio personale e tornare a casa con qualchestrumento in più’ da rielaborare, trasformare e far confluire nei miei numeri». Se la passione per il viaggio è grande, ancor più intensa è, però, la gioia di tornare a casa

«La durata perfetta di una vacanza, per me, sono dieci giorni; passati questi comincio a sentire nostalgia di casa ed aver voglia di tornare qui».

Il luminoso angolo camino è uno degli ambienti prediletti dal prestigiatore per studiare ed elaborare nuovi numeri di magia.

Nulla è come casa propria

La casa è il porto sicuro di Federico Soldati, la terraferma su cui riapprodare dopo ciascun viaggio, quel nido accogliente in cui ritrovare la propria dimensione. «Al di là dei momenti di riposo, indispensabili dopo il tour de force dei tanti spettacoli in giro per il mondo, la casa è il mio vero e proprio quartier generale: il mio ufficio, la mia base operativa, il luogo in cui mi dedico allo studio e alla ricerca, e sperimento nuovi numeri. Per il momento non ho ancora uno spazio adibito unicamente a queste attività – ma è un progetto che vorrei realizzare nell’immediato futuro – perciò mi muovo fra i vari ambienti a seconda delle attività che svolgo». 

Per ogni stanza, una magia

Ed è così che ciascuno spazio, a casa Soldati, viene dotato di una funzione supplementare oltre a quella primaria di cucina, salotto o camera da letto. La sala da pranzo diventa, infatti, caveau dove custodire alcune fra le valigie antiche usate dal mago nei suoi numeri; l’area camino è adibita a piccola postazione computer in cui navigare su forum di magia e scambiarsi idee ed informazioni con altri maghi; la camera da letto si fa biblioteca, dove ciascuno scaffale ospita decine di tesori (volumi introvabili sull’illusionismo e la prestidigitazione, oggetti, fotografie e altri cimeli); la cucina è luogo privilegiato in cui lasciar correre la mente mentre le mani sono impegnate a confezionare prelibate ricette vegetariane (la passione del mago); il terrazzo in fiore e il grande giardino divengono la culla ideale per la lettura e lo studio («componente assolutamente essenziale per dare vita ad uno spettacolo sempre nuovo e dinamico»); il grande salone al pianterreno, infine, palco eclettico attorno a cui è ammessa una ristretta élite di spettatori, i primi giudici e censori delle novità scaturite dallla mente prolifica del mentalista. 

Tornato a casa Federico… spicca il volo

Oltre a stupire il suo pubblico con illusioni, trucchi, numeri di lettura della mente e prove di abilità matematica e mnemonica, come ogni mago che si rispetti, Federico… vola! «La seconda attività lavorativa dopo la magia, a cui mi dedico con passione quando mi trovo in Ticino, è il parapendio. Tutto è nato quando, da bambino, andavo a trovare i miei nonni a Interlaken: lì il parapendio è molto praticato, e io restavo a guardarli volare in cielo per ore. Una volta cresciuto ho iniziato a praticarlo anch’io e, insieme a un amico ci siamo chiesti: perché non far scoprire le meravigliosi emozioni del volo anche ad altre persone? E così, dopo aver concluso la formazione di pilota tandem, abbiamo fondato FlyTicino. Un progetto nato per divertimento, che piano piano ci ha permesso di trasformare la nostra grande passione in una piccola attività secondaria. Tutto sommato i voli tandem in parapendio hanno diversi punti in comune con la magia: il desiderio ancestrale di volare e il fatto di trasmettere emozioni indimenticabili a un’altra persona.»

Lavoro… ma non solo

Se nella vita del nostro mago il confine fra tempo libero e lavoro spesso si fa labile e le due attività si sovrappongono, il ritorno a casa è sinonimo anche di tempo da dedicare esclusivamente alle sue tante passioni.
«Accanto al pianoforte, che suono sin da quando ero bambino, la mia grande passione – che forse non tutti i miei fan conoscono – è lo studio delle lingue: anche se non perfettamente, al momento ne parlo sei (italiano, francese, tedesco, inglese, spagnolo e rumeno). Inoltre da poco ho iniziato a studiare anche il russo e l’arabo! L’obiettivo? Riuscire a fare uno show di mentalismo a Dubai in arabo!». 

Questa voglia costante di migliorarsi, mettersi in gioco e imparare cose nuove, riflette il lato più effervescente e dinamico di Federico, che si trova a convivere – entro la complessa personalità del mago – con una ricercata pacatezza, un amore per la calma, la tranquillità e la riflessione. Un lato della sua personalità, questo, che sembra accomunarlo al suo animale domestico: Plume.

Una tortorella che fa le fusa

«Plume è la mia tortorella di diciannove anni, è con noi sin da quando era piccolissima, e da allora è diventata un vero e proprio membro della famiglia: si siede a tavola, guarda la tv, cucina insieme a me, fa le fusa...». 

La tortorella Plume, fedele amica di Federico Soldati.

Racconta Federico con il piccolo pennuto appollaiato su un dito. L’anziano volatile, mansueto, candido e  silenzioso osservatore, incarna quella calma assoluta di cui Federico Soldati è assiduo ricercatore; la sua condizione paradossale di animale domestico che vive fuori dalla gabbia, si muove libero per casa e, di fronte a una finestra spalancata, si volta per cercare il suo padrone, simboleggia meglio di qualsiasi altra cosa quella libertà assoluta che è l’unico, vero, grande lusso a cui ambisce Federico. «La possibilità di decidere cosa fare e quando farlo, di dedicarmi alla magia professionalmente senza che per me abbia mai il sapore di un lavoro, la chance, quando ne ho bisogno, di mollare tutto e perdermi in cima ad una montagna per qualche ora, ascoltare il silenzio, godermi l’essere solo e immerso nella natura, è per me assolutamente impagabile. Vale tutti gli sforzi (tanti!) che essere un indipendente comporta». 

Due mondi che coesistono

Ed è da osservazioni come questa che emerge distintamente la presenza di due mondi nella vita di Federico: da un lato, il silenzio, l’aria aperta e gli abiti comodi; dall’altro, l’universo mondano, le feste affollate, le luci, le chiacchiere, lo champagne, le lunghe nottate in cui il mentalista si esibisce in abiti di seta e papillon.

Due universi apparentemente contrastanti, che trovano un perfetto equilibro nella persona di Federico Soldati: un «dualismo che mi piace, mi affascina. Per lavoro mi calo in un mondo che è molto diverso da quello a cui sono più abituato quando levo le vesti del mago e torno ad essere uno qualunque; ma questo non significa che l’uno o l’altro di questi mondi siano delle finzioni, si tratta semplicemente di due lati diversi della mia vita. Io sono e rimango sempre un mago, cambio soltanto scenario».

Un topo di campagna

Nella la vita di un giovane uomo in cui passioni e lavoro si fondono, si susseguono e si intersecano, la ‘quête’ di solitudine è quindi confrontata con la necessità di circondarsi di persone da stupire per poter esercitare il proprio talento, la propria abilità in «una delle poche forme d’arte che non è possibile coltivare per sé stessi – come ad esempio il pianoforte o il parapendio – ma che per raggiungere una sua compiutezza deve sempre comportare l’interazione con un pubblico».

Un binomio che si risolve «nel mio essere un felice ‘topo di campagna’, che spesso si reca a Milano per lavoro e per frequentare alcuni fra i suoi amici più cari; ci trascorre serate indimenticabili, si diverte e si appassiona, ma poi ‘riannoda il fazzoletto’ e riprende la via di casa per tornare ad immergersi nella sua natura, a riassaporare il suo mondo».

Attaccamento alle proprie radici

Un amore per il suo mondo tanto intenso da spingere Federico, una volta terminato il periodo di studi nella Svizzera Interna, a tornare immediatamente alla base. «Il desiderio di fare ritorno in Ticino è sempre stato nitido. E in Ticino, nessun altro posto fa parte di me quanto Neggio, questa tenuta e questa casa; la mia famiglia, il mio lago e i miei boschi». 

Ritorno alle origini

Questo ritorno alle origini, questo scavo per ricongiungersi alle proprie radici, riappropriandosi di quello che in fondo è stato il primo e il più importante dei palcoscenici sui quali si è esibito, è un percorso destinato a trovare, a breve, un suo totale, immersivo compimento. «Il mio progetto per l’immediato futuro è quello di dividere internamente la casa in due, ripristinando la struttura originale, la forma che aveva prima che i miei genitori decidessero di allargarla. Desidero che tutto torni ad essere esattamente come quando ero bambino». Se il design degli interni, le scelte d’arredo e le gamme cromatiche muteranno in favore di soluzioni più moderne e contemporanee, pur mantenendo la semplicità, la funzionalità e la concretezza tanto amate da Federico, la struttura tornerà ad avere il sapore dell’antico. Come per incanto, il mago riporterà la casa indietro negli anni e fermerà il tempo, fisserà quel magico, incredibile istante in cui tutto ebbe inizio. In questo spazio sospeso, come una fenice dalle sue ceneri – ma con l’aureo candore dell’amata Plume – Federico saprà far rinascere, giorno dopo giorno, lo stupore che lo colse, da ragazzino, quando spazzò via la polvere dalla copertina di quel primo, incredibile libro di magia.

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